25.10.07

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Ficcanasando tra i blog di Tocque-Ville, inciampo in questa gustosa intervista a Riccardo Campa, presidente dell'AIT.
"I transumanisti sono balzati agli onori della cronaca dopo essere stati definiti, da Francis Fukuyama, l’organizzazione più pericolosa del mondo." Beh, forse Captain Caveman si è scordato della Massoneria e del GCPGU, il Grande Complotto Pluto-Giudaico Universale, ma fa nulla. Tanto a chi importano le sparate di uno che aveva predetto la fine della storia? Tranne che a quelli come lui, chiaro...
Ma il veleno che i trogloditi sputano a mo' di chimera (loro si) parte lama e parte cobra (insomma di umano manco l'ombra, ominide, magari...) arriva a livelli che ignoravo: l'intervistatrice mi rende edotto che "Nel tanto contestato test di ammissione alle facoltà di medicina è stata inserita una domanda sul transumanesimo."
Ohibò! Vuoi vedere che...
"Da un lato, questa scelta testimonia un’attenzione nei vostri confronti, dall’altro, è però evidente che si tratta di una domanda contro di voi."
Ok, come non detto.
La risposta di Campa è illuminante: "A me pare una domanda scandalosa, anche se va sottolineato che è stata costruita in modo piuttosto furbo. Il candidato non è chiamato ad esprimere un parere ideologico. Gli viene soltanto chiesto di risolvere un quiz logico. La premessa, tratta da uno scritto di Fukuyama (The Artist Formerly Known As Captain Caveman, ndT*) (...) Poi, si chiede al candidato di trovare la risposta logicamente coerente con questa premessa, tra le cinque fornite. Quattro tesi sono (più o meno) transumaniste e quindi “sbagliate”. Quella “giusta” è invece la tesi bioluddista. In pratica, arriviamo al paradosso che 70.000 aspiranti medici di una potenza industriale del mondo occidentale devono concludere che le biotecnologie sono pericolose, se vogliono accedere agli studi."
E rincara (giustamente) la dose: "Anche se la questione è ridotta ad un fatto di coerenza logica, va rilevato che la premessa non è scienza. E’ pura ideologia passatista. Provate ad immaginare se nel test ci fosse stata una domanda con una premessa di un ideologo nazista e il candidato, per passare l’esame, avesse dovuto mettere una crocetta su un’affermazione del tipo: «è evidente la superiorità della razza ariana»."
Inoltre: "La triste vicenda mi consente, comunque, di chiarire un punto importante. Intanto, i transumanisti non pensano affatto di sapere cosa costituisca un buon essere umano. Noi vogliamo lasciare agli individui e ai popoli la libertà di scegliere (capito, Captain Caveman? ndt*) che cosa fare con i propri corpi e il proprio materiale genetico. Poi sarà l’insieme delle libere decisioni ad indirizzare l’evoluzione. Aggiungo che l’idea stessa che l’accesso dei cittadini alle università debba essere diretto e deciso da un ministero si scontra con la nostra filosofia libertaria."
Amen.
L'intervista poi prosegue con Campa che spiega a grandi linee l'idea transumanista, e conclude con una citazione di Angelo Maria Petroni da incorniciare riguardo alla bioetica laica (distinta dagli abbracadabra dei medicine-men di trastevere. E di Captain Caveman, ovviamente): "diversamente da quanto fanno la gran parte delle etiche fondate su principi religiosi, la visione laica considera che il progresso della conoscenza sia esso stesso un valore etico fondamentale".

Amen, ancora.
(* = nota del tecnocrate)

P. S.: Penso che dovro ricredermi su Tocque-Ville...

9.10.07

L'amaro in bocca.

Mario Renato Capecchi vince il premio nobel per la medicina. Fa piacere sapere che ad un italo-americano venga riconosciuta una tale onorificenza, chiamatelo "orgoglio patrio", se volete: forse è proprio così.Peccato che l'orgoglio patrio venga eclissato dalla semplice considerazione che in Italia il Nostro non avrebbe potuto fare nulla, bloccato da una legge degna di un branco di cavernicoli, succubi di stregoni con il sonaglio al piede e l'anello al naso.Si, signori: Mario Renato Capecchi ha vinto il nobel per le ricerche sulle staminali. Di topo, azzarderà qualcuno. Certo, ma si sa che il fine di certe ricerche è aprire la porta ad altre ricerche. Porte che da noi rimangono chiuse con i chiodi. Chiodi che l'intera società è costretta a sopportare nelle proprie carni, quando i malati chiedono cure migliori, quando si chiede di terminare la propria esistenza in dignità, quando i familiari di queste persone pagano con il loro dolore, con le loro vite distrutte una folle e disumana ideologia della vita a tutti i costi e della sofferenza come valore.Ancora una volta, per gli italiani vale il detto evangelico del "nemo propheta in patria". Ma chi vorrebbe essere profeta in una patria simile?