Technocracy è un movimento sociale e politico nato negli USA negli anni '20 e '30 del secolo scorso per sostenere l'idea di una società fondata sulla scienza e la tecnologia, in cui il benessere della società è ottimizzato dall'uso della scienza (anche e soprattutto come metodo) e della tecnologia. Sopravvive tutt'oggi con il nome di "Technocracy, Inc.".
L'idea alla base del Technocracy Movement - Movimento per la Tecnocrazia - nasce intorno alla fine del XIX secolo, dall'idea di alcuni sociologi ed economisti - tra i quali Thorstein Vleben e John Commons - di una "gestione scientifica" dell'economia, basata sulla sua visione dell'economia come fenomeno socialmente, non individualmente determinato. Su queste basi, dopo la fine della prima guerra mondiale si formano le prime organizzazioni tecnocratiche, che finiscono per confluire tutte nella "Technical Alliance", vero e proprio "Think Tank" di scienziati e tecnici. Dopo aver pubblicato un rapporto sull'uso dell'energia nell'america del nord, il gruppo si scioglie. Howard Scott, ex-membro della "Technical Alliance", fonda "Technocracy Incorporated" che, partendo dagli studi degli "economisti istituzionali" come Vleben e della "Technical Alliance", propone di applicare queste conoscenze alla società e alla politica. La depressione del '29 e le lezioni itineranti dell'organizzazione, le fecero avere un certo successo, proprio negli anni della depressione, e viste la premesse e i principi, non c'è assolutamente di che stupirsi:
"Non ci sono problemi insormontabili davanti al popolo americano. Possiamo avere la prosperità nello stesso momento in cui decidiamo di ottenerla. Non è necessario aspettare l'Europa un solo mese di più. Dimenticatevi le indennità tedesche. Non vi preoccupate di cosa la Lega delle Nazioni faccia o non faccia. Per quanto riguarda il Congresso, lasciatelo andare avanti a parlare; non è rilevante. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno per raggiungere la prosperità è una ricchezza naturale sufficiente, capacità sufficienti, equipaggiamento industriale sufficiente, sufficiente forza lavoro e una guida razionale. Abbiamo tutto quello che ci serve, eccetto l'ultima, e non c'è ragione plausibile perchè noi non la si possa avere non appena i "tecnici" decidano di unirsi."
(Howard Scott, da un'intervista del 1921)
Howard Scott, Dal Hitchcock.
Basandosi sul rapporto della "Technical Alliance" i membri di "Technocracy Incorporated" osservano come l'occupazione industriale, raggiunto il suo apice nel 1919, è in continuo declino, nonostante la produzione industriale sia in continua crescita. Questa situazione porta a considerare un futuro ove la produzione industriale, sempre meno bisognosa di manodopera, avrebbe continuato a crescere fino a saturare un mercato incapace economicamente di assorbirla.
Ispirandosi ad un opera di Vleben, "The Engineers and the Price System", i "Tecnocrati" avanzano la loro proposta: privazione del controllo del sistema economico al mercato per consegnarlo nelle mani dei tecnici ("engineers"), vale a dire quello che si credeva stesse succedendo in Unione Sovietica. Nel periodo più buio della grande depressione, la proposta dei "Tecnocrati" sembrava la soluzione e la spiegazione - per di più scientifica - di tutto e per tutto. Nel 1933 i "Tecnocrati" rimbalzano da un giornale all'altro, fino al prestigioso Time Magazine. La diffusione del movimento era tale che in molte una città vennero aperte più sezioni, sezioni alle quali qualsiasi cittadino americano poteva iscriversi, tranne i politici.
Meno di un anno dopo, l'attenzione del pubblico americano aveva abbandonato i "Tecnocrati" per concentrarsi sul "New Deal" di Roosevelt. La "Technocracy Incorporated" è comunque in qualche modo sopravvissuta fino ad oggi, sotto la denominazione di "Technocracy, Inc.".
L'associazione e le sue teorie hanno avuto un breve ritorno di fiamma durante la crisi energetica in seguito alla guerra del Kippur.